domenica 19 luglio 2015

I tartari di Kazan

 - Ci fermiamo due giorni e una notte, temperatura esterna dai 17 ai 22 °C, stessa ora di Mosca  – 
             
Siamo arrivati a Kazan con il treno notturno da Mosca, l’unico seconda classe (2T) sui sette che abbiamo prenotato, gli altri sono tutti di terza classe e un notturno su poltrone. È un treno nuovissimo a due piani, con cabine chiuse e tre bagni spaziosi per carrozza. Il samovar (distributore di acqua calda) è all’inizio e la giovane “provodniza”, l'addetta alla manutenzione dei vagoni, lo gestiva senza troppi sorrisi. Con noi, nello stesso scompartimento da quattro letti, c’erano una signora anziana e una giovane ragazza che ha appena fatto gli esami di maturità e si appresta a studiare medicina. Ci ha fatto da interprete con la signora anziana che ci raccontava degli inverni gelidi a  – 30 °C e delle estati torride (sempre secondo i parametri russi) di Kazan, molto più calde di quelle di Mosca. A parte questo mese di luglio, dove il clima sembra impazzito, con freddo e pioggia. Ad un tratto la signora si agita indicandoci in lontananza il Volga, il fiume più lungo d’Europa, testimone di una delle battaglie più cruente della seconda Guerra Mondiale. Tra il Volga e il Don sono morti migliaia di nostri soldati. Lo attraversiamo su un ponte di ferro che rimbomba imponendoci il silenzio.

La stazione di Kazan è proprio di fronte al palazzo del Cremlino, elevato sopra una collina. Prima di andarci depositiamo i bagagli in ostello, ad una mezz’ora di cammino dalla stazione. La struttura si trova in pieno centro pedonale, come l’ostello di Mosca, il personale è gentile e la stanza molto curata, con 30 euro abbiamo il bagno in camera e una buona colazione. Nelle città che visitiamo prendiamo sempre delle camere in centro, eventualmente con il bagno in comune per contenere il prezzo, in modo da poterci muovere tranquillamente anche di sera. Ci raccontava un’italiana che abbiamo incontrato a Mosca: “…l’agenzia ci ha prenotato un albergo bellissimo, ma lontano, la sera ci sentiamo isolati.

Il simpatico ragazzo alla reception ci chiede se volgiamo la registrazione del visto, alla quale ci eravamo ormai rassegnati di rinunciare, visto che nei due ostelli precedenti non ne volevano proprio sapere di farcela. Dopo mezz’ora ci porta i documenti in camera con la registrazione fatta e gratuitamente… se penso al tempo che abbiamo perso, e ai soldi che ci chiedevano, a San Pietroburgo e a Mosca per cercare di averla… (la storia della registrazione del visto è un retaggio del passato: un controllo contro l‘immigrazione clandestina. Esiste anche in Italia qualcosa di simile. Chi rimane per più di sette giorni in una città deve registrarsi alla polizia. In teoria a noi non serviva perché non ci fermiamo mai più di tre giorni nella stessa città, ma se non hai almeno una registrazione la polizia può crearti dei guai…)

Kazan ci sorprende: moderna, vivace, pulita e con le persone vestite alla moda occidentale, soprattutto le donne, vera forza della Russia. La pulizia è la cosa che più ci ha colpito di questo paese, non si trova un carta per terra neanche lungo i bordi delle strade, i bagni pubblici – tutti a pagamento - hanno sempre carta igienica e sapone, le stanze d’albergo sono ben curate, così come i treni, dove le lenzuola vengono consegnate candide e sigillate. Ci fermiamo a mangiare e notiamo che i prezzi sono crollati rispetto alle due città precedenti, anche se già Mosca è meno cara di San Pietroburgo. Qualsiasi corsa in autobus costa 20 rubli (0,3 euro), la stessa cifra che si paga viaggiando nell’unica linea della metropolitana di Kazan.

Visitiamo il Cremlino (castello), non rosso come a Mosca ma bianco,  di un biancore accecante,  con le cupole delle chiese sfavillanti di azzurro e oro. È patrimonio dell’Unesco dal 2000. Al suo interno, più piccolo di quello di Mosca, si trovano dei giardini, dei palazzi governativi, la Cattedrale dell’Annunciazione, la moschea di Kul Sharif e la torre di Syuyumbike.
La Cattedrale dell’Annunciazione ricorda le chiese del Cremlino di Mosca ed è stata progettata dallo stesso architetto che ha progettato la chiesa di San Basilio. La moschea di Kul Sharif è stata completamente ricostruita su modello di quella distrutta da Ivan il Terribile nel 1552 quando invase la città. La torre di Syuyumbike deve il suo nome all’omonima principessa costretta a sposare Ivan il Terribile per scongiurare la distruzione della città… a patto che Ivan costruisse per lei una torre più alta del minareto della moschea. Per ironia della sorte, sembra che la principessa si sia buttata proprio da questa torre per darsi alla morte.

Ci fermiamo a mangiare in via Bauman, la via pedonale lunga circa un chilometro che inizia proprio dal Cremlino. Al n°68 c’è il nostro ostello e un self service (i russi hanno la passione per i self service, sono più dei ristoranti) con ottimo cibo.
La sera andiamo al porto per una escursione al tramonto sul Volga (250 rubli a testa). Il cielo, spesso nuvoloso, ci regala un tramonto da favola mentre il battello percorre l’ansa del fiume da una parte all’altra. Il dislivello del Volga dalla foce al mare è molto piccolo, per cui si creano spesso lungo il suo tragitto dei piccoli laghi o delle anse naturali.

Il giorno successivo è tutto di sole, una rarità. Prendiamo il bus n° 2 e andiamo al tempio di tutte le religioni, una decina di chilometri fuori città. È un complesso architettonico che contiene diversi modelli di architettura religiosa, tra cui spiccano una chiesa ortodossa, un minareto , una sinagoga e una pagoda. Il tempio non ospita cerimonie religiose, viene definito come “centro culturale internazionale di solidarietà”. Esteticamente è molto bello, tanto da essere diventato un’attrazione turistica. Il tempio è ancora in costruzione, quando sarà completato avrà 16 cupole corrispondenti alle 16 maggiori religioni.

Nel pomeriggio facciamo una passeggiata fino al museo etnografico dove sono ricostruite le tipiche case dei tatari (o tartari) e dove mangiamo un dolce tipico cotto al forno. È già tempo di prepararsi per andare alla stazione dei treni. Alle 20.20 ci aspettano i sedili del treno per Yekaterinburg, dove arriveremo la mattina alle 10.41 ora di Mosca, ma saranno le 12.41 locali…che confusione.

La moschea di Kul Sharif di Kazan

La moschea con il vecchio campanile Syuyumbike

Palazzi d'epoca lungo la via pedonale Baumana

Tramonto sul Volga, un fiume lungo 3690 km

Il tempio di tutte le religioni

Paola appena scesa dal treno proveniente da Mosca

Il nuovo treno con vagoni letto a due piani delle ferrovie russe

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.