Arriviamo in
stazione a Khabarosk con più di un’ora di anticipo. Il treno è già lì ma non si
può salire, la provodnitsa, approfittando
della lunga pausa, ha buttato tutti fuori dal vagone per pulirlo a fondo
con un mocio. Quando saliamo prendiamo posto nei due lettini in alto, gli unici
che abbiamo trovato al momento della prenotazione. Fa tanto caldo, per fortuna
il finestrino si può aprire nella parte alta, lo teniamo aperto tutta la notte.
Sotto di noi una coppia di anziani, lui simpatico ma un po’ sordo, lei con
pazienza gli parla all’orecchio per non urlare.
Siamo emozionati
per la nostra ultima notte in treno, la quarta consecutiva. Partiamo alle 19.20
per arrivare l’indomani alle 9.28 a Vladivostok, dopo 765 km. Tutti i treni in
servizio tra queste due città partono di sera, il che significa che le ultime
14 ore della transiberiana si affrontano di notte. Uno dei motivi per cui si
fanno viaggiare i treni con il buio è che in alcuni punti i binari corrono
molto vicino al confine cinese.
Vladivostok
si trova a sud di Khabarosk. Il treno qui cambia completamente direzione: non
più verso est, con fusi orari che si susseguono uno dopo l’altro, ma da nord a
sud, verso il caldo. A Vyazemskaya il treno si ferma per molto tempo, non fa
ancora buio completo, lungo il marciapiedi molte babuske vendono i prodotti
preparati da loro: panini, frittelle, caviale, sottaceti, pesce affumicato,
ecc. Il paesaggio si sussegue e cambia man mano che scendiamo verso sud, le
foreste sono prevalentemente di aceri e olmi, il verde diventa più intenso.
Dopo l’alba,
intorno al km 9050, si vedono alcuni scorci del lago Khanka, un lago di 4.000
kmq ricoperto di fiori di loto che appartiene per metà alla Russia e per metà
alla Cina. Finalmente, dopo settimane di viaggio, al km 9249 abbiamo l’emozione
di vedere l’Oceano Pacifico. Mancano ancora una quarantina di km a Vladivostok
e li percorriamo tutti affacciati al finestrino per gustarci il panorama della
ferrovia che corre lungo il Mare del Giappone, l’Oceano Pacifico.
Dopo
migliaia e migliaia di chilometri, vale forse la pena riassumere alcune curiosità sulla transiberiana in modo
da capire la grandiosità dell’opera:
Inizio
ufficiale dei lavori: il 31 maggio 1891 si tenne la cerimonia, vicino a
Vladivostok, alla presenza del futuro imperatore Nicola II, che simbolicamente
trasportò la prima carriola di terra.
La
posa delle rotaie di tutta la Gran Via Siberiana terminò il 3 novembre 1901,
quando i costruttori della ferrovia cinese-orientale incontrarono quelli della
Transiberiana, appunto. La velocità dei lavori aveva avuto l'impressionante
media di 740 km l'anno.
La
forza lavoro impiegata all'apice della costruzione arrivò a contare circa 90
mila uomini, molti dei quali condannati ai lavori forzati. In migliaia morirono
per le terribili condizioni di lavoro.
La
fine della costruzione tra San Pietroburgo e Vladivostok avvenne dopo l'inizio
del traffico sulla Ferrovia Circolare a sud del lago Bajkal il 29 ottobre 1905.
Il completamento in tutto il territorio dell'impero russo avvenne il 18 ottobre
1916 quando fu messo in funzione il lungo ponte sull'Amur vicino a Khabarovsk.
La
Transiberiana è lunga 9288 Km, per cui è la ferrovia più lunga al mondo. Parte
dalla stazione Yaroslavsky di Mosca e termina alla stazione di Vladivostovsk
collocata ai confini orientali della Russia sul Mar di Giappone.
La
Transiberiana attraversa 2 continenti, l'Europa ( 1777 Km ) e l'Asia ( 7512 Km
), appartenendo quindi per il 19,1% all'Europa e l'80,9% all'Asia. Nei pressi
della città di Yekaterinburg, negli Urali, vi è un monumento che marca il
confine ideale fra l'Europa e l'Asia".
Lungo
il suo percorso la Transiberiana passa lungo il lago Baikal, il più profondo
lago al mondo con i suoi 1637 metri e la più grande riserva d'acqua dolce del
pianeta.
Il
treno passa attraverso 88 grandi e medie città, di cui 5 con una popolazione
superiore al milione di abitanti (Mosca, Perm, Ekaterinburg, Novosibirsk,
Omsk), 9 con popolazione compresa tra 300 mila e il milione di abitanti, mentre
le restanti 74 ne contano meno di 300 mila.
I
fiumi attraversati dalla Transiberiana sono ben 16: Volga, Oka, Amur, Khor,
Irtysh, Ob', Tom',Enisei, Selenga, Chulim, Kama, Vyatka, Tobol, Ussury, Bureya,
Zeya. Il fiume più largo e' l'Amur, 2 km circa.
Il
punto più alto sul livello del mare è il passo di Yablonovy con i suoi 1040
metri mentre quello più basso (solo 4 metri sul livello del mare) è fra le
stazioni di Amursky Bay e Ugolnaya.
La
stazione più grande è situata presso Novosibirsk ed è stata costruita nel 1930.
Qui si trova anche la tratta più trafficata della transiberiana, in particolare
tra Novosibirsk e Omsk.
Il
ponte più lungo attraversato dalla Transiberiana (2568 metri , 18 campate da
127 metri ) fu costruito nel 1913 per oltrepassare il fiume Amur. Nel 1991
questo ponte venne demolito per costruirne uno di 2612 metri adatto a far
passare contemporaneamente treni ed automobili.
Dal
punto di vista geografico, la stazione posta più ad Ovest è quella di Mosca 3
(55 gradi45' N, 37 gradi34' E), mentre quella situata più ad Est è Khabarovsk 2
(48 gradi31' N, 135 gradi10' E). La stazione più a Sud è Vladivostok (43
gradi07' N, 131 gradi53' E), quella più a Nord Kirov (58 gradi36' N, 49
gradi38' E)
Le
località più fredde toccate dalla Transiberiana sono tra Mogocha e Skovorodino,
dove si sono registrate temperature record di ben -62 gradi. I posti più caldi
si trovano invece all'estremo est dell'area di Vladivostok.
La
galleria più lunga della Transiberiana si trova sotto il fiume Amur con una
lunghezza di 7 Km.
Sono
centinaia le soste che effettua la Transiberiana lungo il suo lunghissimo
percorso che dura una intera settimana, se fatto direttamente, e attraversa ben
7 fusi orari rispetto a Mosca (che è già un’ora in avanti rispetto all’Italia).
In pratica un’ora di fuso orario ogni 24 ore di treno:
+2
Ekaterinburg
+3
Novosibirsk
+5
Irkutsk , lago Baikal
+7
Khabarovsk
+7
Vladivostok
Attualmente
attraverso la strada ferrata Transiberiana giungono in Europa circa 20.000
container all'anno, di cui circa 8.300 provenienti dal Giappone. Ma il governo
russo si sta adoperando per cercare di aumentare il numero di contenitori
instradati via ferrovia a circa 100.000 l'anno, mettendo in servizio anche 120
treni merci al giorno. L'ostacolo più grosso al progetto è la presenza di
alcune parti della linea a singolo binario che formano il cosiddetto collo di
bottiglia. Dopo la completa elettrificazione della linea, ottenuta nel 2002
(con il risultato di riuscire anche a raddoppiare il peso dei treni
transitanti, arrivati a 6.000 tonnellate) ora si sta lavorando appunto sul
raddoppio completo della linea.
Vladivostok
Vladivostok
a prima vista sembra una sorta di “San Francisco russa”, una meraviglia con le
montagne dalle cime appuntite che si stagliano sopra un fitto intreccio di
baie, come la Baia del Corno d’Oro, chiamata così per la sua somiglianza con il
porto di Istanbul. Vista da una prospettiva più ravvicinata la città può
apparire un po’ grigia, per la presenza di condomini sovietici mescolati a
palazzi moderni e altri signorili con secoli di storia. La città ha avuto un
grosso ammodernamento in vista dell’Asian Pacific Economic Conference – APEC –
avvenuto nel 2012.
Comunque la
si veda, dopo settimane in mezzo al nulla della Siberia, Vladivostok colpisce
per la sua modernità, per la sua vivacità e per la sua vita notturna, consumata
prevalentemente in scantinati sotterranei nascosti alla vista, come il locale
“Cat”, vicinissimo alla pizzeria dell’italiano Giovanni Mauro, alla fine della
via pedonale che porta al lungomare, dove la gente si scatena davanti alla
musica dal vivo, bevendo litri di birra verde.
A
Vladivostok le sistemazioni economiche sono tutte esaurite, ci fermiamo in un
pessimo ostello, ma centralissimo, davanti al porto. Le vie della città sono
tutte un saliscendi e anche a piedi si fatica, soprattutto perché lo smog delle
grosse automobili giapponesi e coreane impregna l’aria. In questa città sembra
esserci la corsa a chi ha la macchina
più grossa, quasi tutti hanno il suv.
A piedi
saliamo fino al belvedere affacciato sulla baia, accanto alle enormi statue di
Cirillo e Metodio (inventori dell’alfabeto cirillico), poi scendiamo verso il
centro per salire allo Sky Bar, posto al dodicesimo piano dell’hotel Hunday,
per vedere la città dall’alto.
Seguendo
l’unica via pedonale (le città russe hanno sempre una sola via pedonale) ulitsa
Fokina, arriviamo alla zona denominata “Arbat” con una popolare spiaggia,
alquanto triste perché in mezzo al porto, e una passeggiata lungo tutto il
molo, piena di chioschi e venditori improvvisati. Fa molto caldo ed è tanta la
gente sulla battigia e dentro l’acqua.
Vladivostok
non si fa certo notare per i suoi musei, ne ha pochi e scadenti. Una visita
merita il Sottomarino S-56, diventato un museo, che si vanta di aver distrutto
ben 14 sottomarini avversari durante la seconda Guerra Mondiale; all’interno si
possono vedere i siluri, il periscopio e le stanze riservate al personale di
bordo. Fuori, lungo il porto, stazionano quattro nuovissime navi da guerra con
bandiera inglese, giunte fino a qui per una manifestazione che si è tenuta la
domenica scorsa.
Un altro
museo che visitiamo è il Museo Regionale Arsenev, ben curato, ma che contiene
soprattutto arredamenti d’epoca e una triste serie di animali impagliati, tra
cui un’enorme orso. La Galleria d’Arte Primorsky dovrebbe ospitare opere di
Botticelli, Goya, Kandinsky e Chagal, ma alla biglietteria ci dicono che essendo
in fase di ristrutturazione queste opere non si possono vedere.
Finiamo la
giornata prendendo l’autobus n° 15 che percorre entrambi i nuovissimi ponti
sulla baia per raggiungere l’isola di Russky, un piccolo paradiso naturale con
numerose spiagge. Ci mettiamo quasi un’ora per arrivare a causa del forte
traffico. Facciamo una passeggiata lungo una delle tante, sporche, spiagge e torniamo
in città.
Per
consolarci ci facciamo una scorpacciata di dolci in una delle “pasticcerie
boutique” della città, (gli unici posti dove si possono trovare dei dolci
simili ai nostri, anche se costosi), come quella in ulitsa Okeansky e poi ci
facciamo un cappuccino nel vicino bar “Friend’s”, proprio sotto lo Sky Bar, un
posto dove è possibile fare colazione all’occidentale.
La sera,
mentre passeggiamo, ci sentiamo tristi, domani lasciamo la Russia.
Il futuro dei treni in
Asia, note finali
Da Londra New York in treno
È un’idea
antica, quasi quanto la transiberiana stessa, ma gli ingegneri pensano sia oggi
possibile realizzare. L’idea è quella di costruire un tunnel sotto lo Stretto
di Bering lungo 103 km (due volte il tunnel sotto la Manica) per collegare con
una ferrovia l’Asia all’America.
Treno superveloce tra Mosca e
Vladivostok. La “fine” della transiberiana?
La Russia
sta continuando ad ampliare i propri servizi ad alta velocità e, secondo quanto
affermato su Russia Today, si sta pensando ad un treno superveloce che colleghi
Mosca a Vladivostok in 7 ore! Probabilmente il progetto non verrà portato a
termine in poco tempo, ma è meglio non aspettare troppo tempo se si vuole
vivere questa esperienza in modo “lento”. La prima parte del viaggio, quella
fino a Yekaterinburg, ha già ora dei treni che viaggiano più velocemente degli
altri. Per informazioni si può visitare la pagina Facebook “Transiberiana”.
In treno da Pechino a Singapore
Quest’idea,
che risale all’epoca coloniale, potrebbe realizzarsi in un prossimo futuro. I
lavori di costruzione dei binari per il tratto di 421 km tra Kunming (Cina) e
Vientiane (Laos) sono iniziati nel 2011 e la linea dovrebbe essere operativa
nel 2020.
Binari nella foschia mattutina |
Il cartello indica che mancano solo una ventina di km alla fine della transiberiana |
Primo sguardo sull' oceano Pacifico |
Arrivati alla meta: 9288,2 km da Mosca, sette fusi orari |
La bella stazione di Vladivostok |
Per il ponte sospeso sulla Golden Bay e per le sue baie, Vladivostok viene chiamata la "San Francisco dell'estremo Oriente |
La via pedonale ulitsa Fokina, in pendenza verso il mare |
La parte alta della città vista dal porto |
Il Sottomarino-51, che durante la seconda guerra mondiale ha affondato 14 sottomarini avversari |
I lanciasiluri all'interno del sottomarino |
Navi da guerra inglesi nella baia di Vladivostok |
Palazzi in ulitsa Okenasky |
Cupole dorate e un tocco di blu |
Un veliero tra i grattacieli |
Una delle spiagge nel centro...proprio bruttina! |
La birra verde di Vladivostok con cui festeggiare la fine della transiberiana |
Great! You've made it! Congrats, viaggio magnifico!
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