Eccoci a
Venezia, la salutiamo velocemente dal ponte della stazione mentre si sta
svuotando dagli ultimi turisti e risaliamo sul treno fino a Mestre, da dove
comincerà il nostro lungo viaggio. L’autobus della Eurolines è in orario, siamo
subito sorpresi per il fatto che è nuovo, con presa per l’elettricità ogni due
sedili e wi-fi interno per vedere i film direttamente sul tablet. La maggior
parte delle persone che troviamo in bus sono turisti: due di questi, saliti con
noi a Mestre, sono americani e stanno andando fino a Vienna, dove arriveranno
alle 8.30 di domani mattina, pronti a visitare la città. Gli autisti sono dei
grossi omoni con la pancia che copre la cinta, probabilmente Lituani, visto che
la compagnia (Kuntra) che gestisce questo bus è di Vilnius, parlano poche
parole d’italiano, ma sono gentili e sorridenti. Un buon inizio.
In Austria,
con sorpresa, alle quattro di mattina già comincia ad albeggiare, quasi un
anticipo delle “notti bianche”?. Poco dopo ci ferma la polizia alla ricerca di
eventuali clandestini, controllano tutti i documenti, ma i nostri vengono
ignorati, non abbiamo capito il perché. In una sosta al confine tra l’Austria e
la Repubblica Ceca conosciamo Svetlana, una bionda lituana sui 45 anni che da 10 fa la bracciante agricola in
Puglia. Si lamenta del fatto che negli ultimi tre anni la crisi ha fatto
peggiorare molto le cose. Torna in autobus invece che con l’aereo così può
portare molti bagagli senza costi aggiuntivi. E’ emozionata, rivedrà la figlia
diciottenne dopo molto tempo.
Durante le
33 ore di viaggio l’autobus non si è mai fermato per farci mangiare. Tappe frequenti,
ogni due o tre ore, sempre in occasione dei punti di raccolta delle persone e
mai fermi più di 15 minuti. Dopo la Repubblica Ceca passiamo in Polonia. Ci
rimaniamo per tutto il giorno passando di città in città a caricare e scaricare
viaggiatori. In Polonia non c’è l’euro, ma a differenza della Repubblica Ceca,
qui nessuno li accetta, neanche pregando, vogliono solo valuta locale. Se non
ti sei portato del cibo da casa patisci la fame. Per fortuna i conducenti del
bus distribuiscono bottiglie d’acqua gratuitamente.
A Vienna
sale una giovane donna mussulmana con due bambine, tutta vestita di nero, con
solo gli occhi scoperti e si siede alla nostra destra. A parte il casino fatto
dalle sue bambine, che lei continuava ad ignorare come non fossero fatti suoi,
ci ha colpito il modo di pregare: a volte si rannicchiava contemplando un
incavo a forma di grotta creato con le due mani, altre cliccando un piccolo
contatore digitale avvolto ad un dito e poco più grande di un anello, forse
contava le volte che pronunciava “Allah” durante la preghiera.
Il viaggio è
stato rilassante, a parte gambe e piedi gonfi e la sagoma del sedile stampata
sul sedere. Il paesaggio è cambiato lentamente,
montagne fino alla Repubblica Ceca poi pianeggiate, con un’alternanza di
campi coltivati a mais e boschi di betulle e pini.
In tutto
siamo stati 33 ore sull'autobus (due notti e un giorno), con 1800 km percorsi.
ciao! dovrei fare praticamente lo stesso viaggio... il bus da venezia a san pietroburgo quanto vi è costato?
RispondiEliminasaluti
Cristiano
Ciao Cristiano. Abbiamo preso tre bus da Venezia a San Pietroburgo, perché ci siamo fermati un giorno a Vilnius e uno a Riga. Da venezia a Vilnius viaggi con la Eurolines e costava 138 euro a testa (35 ore), 19 euro (4 ore ) da Vilnius a Riga e 25 euro (10 ore) il notturno da Riga a San Pietroburgo. Se mi scrivi mail a RUGGERODR at LIBERO.IT ti mando altri dettagli e possiamo comunicare meglio.
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