Oggi
lasciamo Kyoto molto presto perché questa sera vogliamo arrivare a Matsumoto, la
graziosa città di montagna a nord di Tokyo, sede di un importante castello e punto
di partenza per l’esplorazione delle Alpi Giapponesi e della valle del Kiso. È proprio
questa valle che noi vogliamo percorrere oggi, facendo un trekking di circa 8
km tra le due vecchie stazioni di posta di Magome e Tsumago, diventate nel tempo dei
bei villaggi di montagna.
Non sono
tanto i circa 380 km che separano Kyoto da Matsumoto il problema, quanto il
fatto che bisogna cambiare diversi mezzi per arrivare a Magome e poi ripartire
da Tsumago, tenendo conto che dobbiamo ricavarci 4 ore per la passeggiata. In
pratica, le nostre tappe di oggi sono: in treno da Kyoto a Nagoya con il Nozomi
(150 km in 35 minuti), altro treno locale da Nagoya a Nakatsugawa (80 km, 75
min), infine bus da Nakatsugawa a Magone (10 km, 30 min).
A questo
punto lasciamo i bagagli più grossi all’ufficio turistico di Magome, che per
500 yen l'uno ce li porta all’ufficio turistico di Tsumago. Finito il
trekking abbiamo il bus alle 14.09 che da Tsumago ci porta alla stazione dei
treni di Nagiso (4 km, 10 min) e alle 14.44 il treno da Nagiso a Matsumoto (130
km, 2 ore). Tutti questi orari li abbiamo ottenuti con una veloce ricerca su
internet.
Fino ad ora in Giappone non abbiamo mai preso il famoso treno super veloce Shinkansen,
perché non abbiamo fatto il JR Pass, l’abbonamento che permette di prendere
tutti i treni, esclusi i super express Nozomi. Secondo noi non conviene. Però
uno lo vogliamo provare e decidiamo di farlo qui, tra Kyoto e Nagoya. Il treno
locale impiegherebbe due ore e mezza a percorrere questi 150 km, mentre lo
Shinkansen Nozomi solo 35 minuti (il primo costa 20 euro, il Nozomi 45).
Quello che
stupisce dei treni veloci giapponesi non è tanto la loro velocità, i nostri
FrecciaRossa viaggiano tra Milano e Roma ad una media di 200 km/h, contro i 230
km/h di media dei treni Shinkansen tra Kyoto e Tokyo, quanto la loro frequenza.
Nelle ore di punta ne passa uno ogni 7 o 10 minuti. Abbiamo scoperto che su
questi treni si possono risparmiare circa 8 euro chiedendo il biglietto “senza
prenotazione del posto”, a parte qualche treno si trova comunque posto a sedere.
Così, oggi,
partendo alle sei di mattina, alle 9.30 siamo a Magome. Lasciamo i bagagli che ritroveremo
a Tsumago e alle dieci cominciamo la passeggiata lungo la vecchia strada
postale del periodo Edo (1603-1868) chiamata Nakascendo, una delle cinque che collegavano
Kyoto a Tokyo. Nonostante la sua lunghezza (500 km) e il percorso accidentato,
molti viaggiatori del passato la preferivano perché era considerata più sicura
della strada del litorale, la Tokaido.
Lungo il
percorso c’erano ben 69 stazioni di posta per riposarsi e fare rifornimento.
Queste stazioni s’ingrandirono un po’ alla volta fino a diventare dei villaggi
o delle piccole città. Con la fine del periodo Edo le strade persero importanza
e andarono in rovina. Ma, mentre la Tokaydo lungo il litorale è stata
inghiottita dall’urbanizzazione, il cuore della Nakasendo, tra le montagne, ha
conservato il suo aspetto originario.
Gli 8 km che separano le due vecchie stazioni di posta di Magome e Tsumago sono considerati i più suggestivi di tutto il lungo percorso, in parte restaurato
mantenendo la pavimentazione dell’epoca. Anche i due villaggi hanno ritrovato l’atmosfera
del periodo Edo, dopo che le case in legno sono state restaurate, la strada
principale pedonalizzata e i cavi elettrici interrati. Tsumago, soprattutto,
assomiglia ad un piccolo museo a cielo aperto. Vi sono stati girati numerosi
film e spettacoli televisivi.
Appena
usciti da Magome il sentiero lastricato si inoltra tra risaie, piantagioni di
bambù e di tè verde. Le case che incontriamo sono immerse nella natura e quasi
sempre hanno intorno un orto ben coltivato. Subito la strada si inerpica nella
montagna salendo fino a 800 metri di altezza (Magome è a 600 m, mentre Tsumago
a 400 m), l’odore della foresta profuma l’aria e il rumore di una cascata
risuona tra le rocce.
Lungo la
strada si incontrano dei punti di ristoro con all'interno grandi sale da tè circondate da
pareti scorrevoli e il pavimento di tatami in paglia di riso. Al centro c’è l’irori, il focolare giapponese, acceso e,
sopra la brace, una pentola appesa a una catena fissa sul tetto, che ha le travi
annerite dal fumo. Il tè non si paga, volendo
si lascia un’offerta.
Arriviamo a
Tsumago alle 13, abbiamo un’ora per visitare questo paesino pieno di turisti e con
case di legno scuro. Forse valeva la pena fermarsi qui a dormire e gustarci l’atmosfera
di questo posto quando tutti se ne sono andati, magari dormendo nelle minshuku, le storiche locande, la cui
differenza sostanziale rispetto alle ryokan è l’atmosfera più familiare, perché tutti si riuniscono intorno al focolare. Sarà per la prossima volta.
Recuperati i nostri zaini prendiamo il bus e poi il treno locale che passa in mezzo a villaggi
immersi nel verde e a distese di risaie infinite. Il treno ha grandi vetrate e il conducente è lì davanti a noi, quasi stesse guidando un bus. A
Matsumoto prendiamo posto nella nostra Marumo ryokan, siamo fortunati perché ci
spetta la stanza più grande, con una finestra rivolta verso il piccolo giardino
di roccia all’interno. Malgrado il costo (8 euro l’una) prenotiamo
due colazioni per il mattino successivo, che si riveleranno essere all’altezza di
questa struttura, una vecchia locanda del periodo Edo. Ceniamo in centro, dove c’è
una festa paesana, del tutto simile a quelle che si tengono da noi, con musica, grandi tavolate e cibo locale.
L’attrazione
maggiore di Matsumoto è il suo castello in legno, risalente al 1595, il più
antico del Giappone. Lo visitiamo l’indomani, insieme a tantissimi giapponesi arrivati da ogni parte del Paese. Nel primo pomeriggio saliamo in bus (più veloce e più economico del treno, che da qui deve fare un giro più lungo) e partiamo per Tokyo,
la nostra meta finale.
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Il treno superveloce Nozomi, 280 km/h di massima, 230 km/h la velocità media tra Kyoto e Tokyo |
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Da Kyoto a Tokyo un Nozomi ogni sette minuti |
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Campi di riso lungo il tragitto in treno |
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La stazione di posta di Magome, oggi diventata un villaggio |
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Una noria (mulino ad acqua) a Magome |
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Il "far west" giapponese |
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La via pedonale di Magome in salita |
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Un tratto ristrutturato dell'antica via dei samurai |
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Un cartello invita a suonare per allontanare gli orsi |
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Un bivio lungo la strada che porta da Magome a Tsumago |
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Una serie di Buddha in pietra lungo il percorso |
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L'irori, il focolare giapponese dentro una casa da tè lungo il percorso |
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La via Nakasendo era lunga 500 km |
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Una locanda lungo la strada |
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Il pavimento in tatami intorno al caminetto |
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Stanchezza verso la fine del percorso |
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La stazione postale di Tsumago |
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Un ponte in legno a Nagiso, vicino alla stazione dei treni |
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La nostra Marumo ryokan a Matsumoto, al piano terra c'è una locanda |
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La nostra stanza nella Marumo ryokan |
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Il piccolo onsen all'interno della ryokan, l'acqua a 42° è al limite della scottatura |
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La colazione del mattino |
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Il castello di Matsumoto è il castello in legno più grande del Giappone. Risale al 1595. |
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Vista di Matsumoto e delle montagne circostanti dalla torre del castello |
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Nella ryokan si gira scalzi e si mettono le ciabatte per andare in bagno. Si può notare il piccolo lavandino con il recupero dell'acqua per lo sciacquone |
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