Itsukushima è
un santuario shintoista che si trova nell’isola di Miyajima, a poca distanza da
Hiroshima, inserito nell’elenco dei patrimoni dell’UNESCO. È così importane
da avere migliaia di succursali in tutto il Paese. Il santuario è stato
costruito su quest’isola perché ritenuta sacra, la sua fondazione si colloca
tra il VI e l’VIII secolo.
Il complesso
principale, costituito da una serie articolata di costruzioni su palafitta, è
circondato da strutture ausiliarie funzionali allo shintoismo e al buddhismo,
tra cui alcuni santuari, una pagoda a cinque piani e una a due piani. Vista la
sacralità del luogo, per molti secoli l’ingresso all’isola è stato vietato. Ora
è facilmente accessibile tramite un traghetto, ma per mantenerne la purezza,
dal 1878 non sono ammesse nascite o morti nei pressi del santuario. Le donne
incinte e i malati terminali sono allontanati.
Il torii, portale d’ingresso
al luogo sacro, costruito in mare di fronte al tempio principale, è uno delle
maggiori attrattive turistiche del Giappone. La foto che lo ritrae con il Monte
Misen sullo sfondo è una delle più pubblicizzate. Il torii è alto 16 metri ed è costruito in
selezionatissimo legno di canfora. Può essere visitato a piedi durante i
momenti di bassa marea, mentre è raggiungibile solo in barca quando l’acqua
sale, similmente a come accade al Monte Saint Michel in Francia.
Finita la visita del tempio saliamo in cima al Monte Misen a
piedi, invece di usare la comoda funivia. Il sentiero dentro il bosco è molto
bello, ma i 530 metri di dislivello si sentono tutti sulle gambe, anche a causa
dell’alta umidità dell’aria. Impieghiamo un’ora e mezza per arrivare in cima, dove ci addormentiamo sotto le tettoie in
legno, mentre sullo sfondo si vedono le isole dell’arcipelago. Quando ci
svegliamo, forse dopo un’ora, cominciamo la veloce discesa, fermandoci a
visitare il bellissimo tempio buddhista di Daisho-in, con infinite piccole
statue del Buddha. Abbiamo impiegato quattro ore tra salita e discesa, riposo
compreso.
Intanto, giù nel paese c’è gran festa. Dal santuario di
Itsukushima, fino al porto da cui salpano i traghetti per la terra ferma, è
tutto un via vai di persone e una fila continua di bancarelle con ogni sorta di
cibo. In prima serata sono previsti i fuochi d’artificio lanciati da una piattaforma
nel mare, posta proprio dietro al torii. Una marea di fotografi ha piazzato i
cavalletti fin dal mattino per prepararsi all’evento. Ci dicono che i
festeggiamenti sono legati alla “ricorrenza dei morti”.
Decidiamo di fermarci a vederli anche noi, ma ci preoccupiamo
dell’enorme quantità di persone presenti e ci chiediamo se riusciremo a salire
sul traghetto una volta finiti i fuochi. Nell’attesa entriamo in un
ristorante per mangiare l’okonomiyaki, la specialità del luogo, una sorta di
frittata cucinata su una piastra rovente, la chiamano la “pizza giapponese”. È così
buona che facciamo il bis. Per sicurezza ci fermiamo a guardare i fuochi vicino al
ferry, in modo da essere tra i primi a partire. Belli i fuochi, ma niente di nuovo
rispetto ai nostri. Alle 20.30 siamo già sul traghetto di ritorno verso
Hiroshima, da dove eravamo partiti 12 ore prima.
Costo del cibo
Girando per le città giapponesi notiamo che il cibo
non è poi così costoso, a parte la frutta che ha prezzi elevatissimi: le
angurie vengono vendute a 30 euro l’una, l’uva a 4,4 euro al grappolo e le mele a 3 euro l’una, mentre le banane ne valgono solo uno!
Problemi di prelievo
risolti con “7 Eleven”
Abbiamo finalmente trovato i bancomat che accettano anche le
nostre carte del circuito Maestro. Sono quelli della catena di piccoli
supermercati della “7 Eleven”, diffusissimi in tutte le città. Abbiamo
prelevato fino a 50.000 yen alla volta.
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Torii fluttuante, il portale d'ingresso al tempio, in un momento di bassa marea |
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Il tempio shintoista Itsukushima in un momento di bassa marea |
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Ragazzi in kymono a spasso per l'isola |
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Anche lui alla moda |
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Incontri durante la salita al Monte Misen |
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Vista dalla cima del Monte Misen a 530 metri di quota |
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Centinaia di piccoli buddha con il berretto fatto rigorosamente a mano |
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Il tempio costruito su palafitte, sullo sfondo una delle sue pagode da cinque piani |
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Lanterne di metallo e di carta dentro il tempio |
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In attesa dei fuochi d'artificio serali |
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Il torii è il sito più fotografato del Giappone |
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Momento di preparazione dell'okonomyaki, la "pizza giapponese" |
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Costo di un'anguria a Okayama 4000 yen = 30 euro! |
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Un grappolo d'uva 4,4 euro e una mela quasi 3 euro! |
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