Il Giappone
è una terra misteriosa, mai banale, piena di sorprese. La città di Beppu,
prefettura di Oita, nell’isola di Kyushu, è un inferno incantevole sul quale
transitare. Situata tra il Monte Aso e il mare è considerata la Las Vegas del
Giappone, anche se questa nomea le deriva più per le attrattive sessuali che
per i casinò e il gioco d’azzardo. La città sta cercando di cambiare tendenza e
un segnale è la chiusura del museo del sesso avvenuta nel 2011. Malgrado questo
la città continua ad essere presa d’assalto dai turisti per i suoi quartieri a
luci rosse, per le sue discoteche e i locali aperti fino a tarda notte.
L’attrattiva
principale sono però le sue terme. A Beppu esistono due tipi di sorgenti
termali: gli Onsen e gli Jigoku. Di onsen la città è tappezzata in ogni suo
angolo, ve ne sono quasi 3.000, il 10% di tutti gli onsen del Giappone. Come
volume di acqua calda presente nel sottosuolo Beppu è seconda solo a
Yellowstone. Gli onsen fungono da bagno
turco e in questa città non sempre c’è la rigorosa separazione tra uomini e
donne come succede nelle altre città.
Gli Jigoku
sono gli inferni di Beppu, si tratta di 8 spettacolari hot spring attorno ai
quali aleggiano densi vapori che ricordano le atmosfere descritte nei gironi
danteschi. Costituiscono un’attrattiva turistica da ammirare in tutta la loro
bellezza, ma a differenza dei bagni termali, non consentono immersioni al loro
interno perché l’acqua può raggiungere temperature molto alte. I giapponesi poi
hanno aggiunto del loro creando intorno ad ognuna di queste vasche bollenti un’ambientazione
che ricorda i parchi di Disneyland. Le pozze però valgono la visita.
Sei di
queste si trovano raggruppate a Kannawa, a nord del centro, e due qualche chilometro
più a ovest, nella zona di Myiukizaka. Arrivati in città con il treno delle
7.00 da Beppu, depositiamo i bagagli nell’ostello e raggiungiamo il primo
gruppo di vasche. Tra la giornata molto calda e i vapori dell’acqua termale
facciamo fatica a spostarci da una hot spring all’altra. Non contenti di
questo ci facciamo pure a piedi i 2,5 km che separano quelle di Myiukizaka, sono meno interessanti delle precedenti, forse non valevano la fatica.
Prima di
cena vogliamo provare almeno un onsen. Il caldissimo Takegawara Onsen è vicino al nostro ostello e occupa un favoloso edificio di legno
costruito in epoca Meiji. E’ più piccolo di quello che abbiamo provato ad Aso,
ma l’unica stanza centrale è caratteristica e consunta dal tempo. Quando
entro gli altri uomini mi spiegano che prima di immergermi nella vasca devo
lavarmi versandomi addosso dell’acqua con un catino… per fortuna è calda.
La sera
giriamo per i ristornati cercando qualcosa per cena. Il Giappone ha una grande
varietà di cibo e non è nemmeno difficile sceglierlo, perché espongono in
vetrina dei modelli in plastica delle pietanze che poi ti serviranno. Non
troviamo comunque nulla che ci piace e che abbia prezzi ragionevoli, così compriamo
le solite vaschette di sushi preconfezionate al supermercato e le mangiamo
nella sala comune della Beppo Gust House, prima di ritirarci nella nostra
cameretta di soli 5 mq.
Abbiamo
notato che d'estate in Giappone fa
buio molto presto, intorno alle 19 di sera. Un’ora prima che in Corea, dove
vige lo stesso fuso orario (+7 rispetto all’Italia), ma si trova centinaia di km più a
ovest, e quasi due ore prima di Vladivostok, in Russia, che ha un’ora di fuso
in più (+8 rispetto all’Italia). In pratica, verso fine luglio il sole a
Vladivostok tramonta verso le 20.40, come in Italia, mentre a Tokyo alle 19 è
già buio… che sia per questo che la sera le città giapponesi sono deserte, tutti a nanna presto?
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Il vapore sotterraneo esce da molti punti della città di Beppu |
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Umi Jigoku: La sua acqua è celeste ed è circondato da fitta vegetazione e altri stagni dalla tonalità arancione sovrastati da foglie di loto ampie e resistenti |
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Yama Jigoku: Offre un paesaggio di montagna, con piccoli stagni e uno zoo da poter visitare. |
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Oniishibozu Jigoku: Da questo inferno emergono bolle di fango che i locali di Beppu sono soliti paragonare alle teste rasate dei monaci |
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Ninfee circolari nei giardini delle sorgenti termali |
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Shiraike Jigoku: La sua acqua è di un colore molto simile a quello del latte. Intorno si trovano ampi giardini e un acquario. |
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Chinoike Jigoku: è l’inferno rosso sangue, il più caratteristico e quello che maggiormente riporta alla mente ambientazioni dantesche. |
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L'isola di Kyushu è attraversata dal Nanatsuboshi, il treno-crociera superlusso con sette stelle. |
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Nuovi arrivi Autunno-Inverno |
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Campioni di piatti esposti dai ristoranti..guardandoli ti viene già l'acquolina in bocca |
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