Siamo sempre
di base a Okayama e ogni giorno facciamo un’escursione nei dintorni. Ieri
abbiamo visto i musei di Teshima e Inujina, oggi andiamo a Takamatsu, famosa
per il suo giardino, Ritsurin-koen, iniziato a metà del XVII secolo e portato a
termine solo un secolo dopo. Progettato come luogo di svago, il parco si
estende tra laghetti, sale da tè, ponti e isole. La foto che ritrae il ponte
Engetsu-kyo con il Monte Shiun alle spalle è una delle più suggestive del
Giappone.
I giardini
giapponesi sono mondi a se stanti, intesi a riepilogare la complessità del mondo
naturale, dove i giapponesi hanno elevato il semplice hobby del giardinaggio ad
arte. Un tour nei parchi e nei giardini di questo paese è una sorta di
rivelazione.
I giardini giapponesi vengono divisi
grossomodo in questi stili:
- Kaiyu-shiki-teien, dove il visitatore può seguire un
percorso intorno ad esso per vedere paesaggi accuratamente composti;
- Roji, semplici giardini rustici con case
da tè, dove si svolge la cerimonia del cha no yu (the giapponese);
- Karesansui, giardini di roccia giapponesi o
giardini zen, creati per meditare, dove la sabbia bianca sostituisce acqua;
- Tsubo-Niwa, piccoli giardini situati in
cortile.
I laghetti
dentro il parco di Takamatsu sono stati costruiti proprio per girarci in barca, tuttora i turisti possono vivere quest’esperienza su una barca
a fondo piatto portata in giro da un timoniere munito di una lunga spranga.
Altri specchi d’acqua contengono immense distese di fiori di loto. Qua e là
piccole case da the dove, pagando, si può sperimentare la lunga esperienza
della preparazione del the.
Tornando
verso la stazione del treno passiamo per il centro della città, che ha lo
stesso format delle altre: una lunga via pedonale coperta (Tamachi) che si
svuota al tramonto. Quando passiamo noi, nel primo pomeriggio, è piena di gente
e di ristoranti economici. Gli abitanti di Takamastsu prendono molto sul serio
gli ‘udon’, una specie di grossi spaghetti, soprattutto quelli fatti a mano. Ci
fermiamo davanti un ristorante dove si vede come li preparano. Non rinunciamo
alla tentazione ed entriamo a farcene due porzioni, buonissimi. Il costo è
irrisorio: uno, due o tre euro, a seconda delle dimensioni.
Il museo di
Takamatsu è chiuso per ristrutturazione, abbiamo così il tempo di tornare a
Okayama e vedere il suo celebre giardino, proprio al tramonto. Il Koraku-en viene considerato uno dei tre più bei giardini di tutto
il Giappone. E' stato portato a termine in epoca feudale
(intorno al 1700) e, malgrado abbia subito gravi danni per i bombardamenti
durante Seconda Guerra Mondiale, è rimasto praticamente immutato da allora. A
differenza di altri giardini, questo è costituito da vaste distese di prati,
dove non si può camminare. Sullo sfondo il castello domina lo sguardo.
Tornando
verso casa siamo attratti da un’enorme sala da cui esce un casino infernale.
Dentro ci sono centinaia di slot machine, dove uomini e donne giapponesi
giocano fino allo sfinimento, spesso avvolti nella nube del fumo della propria
sigaretta. Questo gioco d’azzardo giapponese si chiama ‘pachinko’ ed è nato dopo l’ultima guerra mondiale.
Il pachinko è praticato in sale simili a
casinò (sala pachinko). Il giocatore deve
acquistare presso il banco delle sfere d'acciaio che verranno inserite nella
macchina. Quelle più moderne sono dotate anche di un cambia-soldi interno per
poter procedere all'acquisto delle sfere.
Durante il
gioco, per non far alzare i giocatori, spesso vengono offerte delle bibite
fresche. Tutto il personale, prima di entrare e prima di uscire dalle file
delle macchinette, saluta i giocatori con un inchino. In altri tipi di
apparecchiature da gioco, dette "pachislot" (fusione delle parole
"pachinko" e "slot-machine") c'è un'ulteriore opportunità
di vincita: come nelle slot-machine, se compaiono 3 simboli uguali, si
guadagnano altre sferette.
Come sballo sono sufficienti cinque minuti in una di queste sale, anche senza
giocare.
Il giardino Ritsurin-koen di Takamatsu con il monte Shiun sullo sfondo |
Giochi di pietre e di acqua |
Oggi come allora i laghetti nei giardini servono a girarci intorno con la barca |
Alberi secolari |
Il castello di Okayama |
Il giardino Karaku-en di Okayama |
Fiori di loto nel giardino |
Inizio della via pedonale di Takamatsu |
La preparazione degli "udon" |
L'assaggio |
Lungo le vie di Okayama |
Una sala di pachinko a Okayama: il rumore è infernale |
Ogni slot machine emette luci psichedeliche |
I famosi 'Capsule Hotel' dove il letto è dentro una specie di loculo. Quando si va a dormire si tira una tendina per avere un pò di privacy |
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