Tokyo conta
circa 15 milioni di abitanti, la seconda capitale al mondo per popolazione dopo
Pechino; malgrado il flusso ininterrotto di persone che invade quotidianamente
le strade, in questa città tutto è organizzato, essenziale, scorrevole, pulito,
accessibile: è come fare un salto nel futuro. Per non parlare dello shopping
che non si può evitare dopo aver osservato i giapponesi indossare con eleganza gonne
viola e scarpe da Pippi Calzelunghe.
Con l’autobus
da Matsumoto arriviamo a Shinjuku, uno dei quartieri centrali di Tokyo. Sono
passate da poco le 16, il momento giusto per salire in cima al Tokyo
Metropolitan Government Offices (la sede del governo metropolitano di Tokyo,
salita gratuita), un grattacielo progettato dall’architetto Tange Kenzo, con
due torri gemelle e una terrazza panoramica posta a 202 m di altezza. La vista
sulla città è bella, con la fotogenica Cocoon Tower proprio davanti.
Aspettiamo
l’accensione delle prime luci della sera e poi scendiamo per vedere l’enorme
flusso di persone che si perde per le vie del quartiere di Shinjuku in mezzo a
palazzi con mille luci al neon, grandi magazzini, ristoranti più o meno lussuosi e viedoschermi
pubblicitari. Dopo aver fatto un giro per Yasukuni-dori, la strada principale
piena zeppa di izakaya (minuscoli ed
eccentrici bar) ritrovo di scrittori ed artisti di Tokyo e per, Kabukichò, il
quartiere a luci rosse più famoso della città, riprendiamo i nostri zaini
depositati in uno dei box della stazione e andiamo finalmente al nostro
albergo, prenotato due mesi fa con Booking e mai più sentito: avrà ancora la
nostra stanza?
L’Euridome
Villa è un hotel da 60 euro a notte per la doppia, con aria condizionata, bagno
in camera e solo caffè a colazione. Come sempre la camera è piccola, tanto che
dobbiamo infilare i bagagli sotto il letto per riuscire a muoverci. Si trova a
soli 20 minuti a piedi dalla stazione di Tokyo, ma questo non vuol dire niente
perché in questa città, a differenza delle altre, le distanze sono così grandi
che ci si muove solo con la metro. Quest’ultima, tra l’altro, è composta da due
linee appartenenti a due compagnie diverse: se paghi il biglietto per una, non
puoi prendere l’altra. Noi abbiamo sempre usato la Tokyo Metro Line con il pratico biglietto valido per un giorno (600
yen = 4,5 euro), evitando la Toei Line,
meno estesa.
L’indomani,
con il cielo cupo, andiamo a vedere l’importante santuario shintoista di
Meiji-jingù, dedicato all’imperatrice Shoken. Fu costruito nel 1920, distrutto
durante la seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1958. Il torii di legno
alto 12 metri è stato scolpito con il tronco di un cipresso di 1500 anni. Vicino
c’è il quartiere di Harajuku, la passerella di Tokyo, dove le ragazzine che si
vestono in stile Lolita sfilano lungo
Takeshita-dori, piena di negozietti che vendono vestiti adatti a loro.
Passando
attraverso il quartiere degli stilisti di Omote-sando, abbellito da edifici di
architetti famosi, ci spostiamo a piedi verso Shibuya, l’euforico quartiere dei
giovani con i capelli ossigenati, pieno di negozi e locali aperti a tutte le
ore. Di fronte alla stazione della metro c’è l’attraversamento pedonale più
trafficato al mondo: appena il semaforo diventa verde centinaia di persone lo
attraversano in tutte le direzioni. Si vede bene dal piano rialzato dello Starbucks.
Poco più in
là, dentro una via laterale, si trovano diversi alberghi ad ore, frequentati
soprattutto da giovani che vivono ancora in famiglia, a causa dell’alto costo
degli alloggi, ma cercano un po’ di intimità. Lungo Dogenzaka Street, quasi di
fronte ai grandi magazzini Uniqlo, abbiamo trovato uno dei pochi locali di
Tokyo che servono udon, davvero buoni.
Lungo una via principale ci attrae una delle tante aree fumatori rinchiuse da
vetrate, sembra di essere allo zoo, dentro ci sono “animali” ormai rari in
Giappone: i fumatori!
La sera ci
spostiamo a Roppongi il quartiere dei musei a della copia della Torre Eiffel,
chiamata Tokyo Tower, costruita nel 1958 e ben 13 metri più alta della sua
gemella parigina. Al secondo piano (in Giappone non esiste il piano terra, per
cui il secondo piano corrisponde al primo) è esposta la nostra nuova Fiat 500,
l’unica automobile italiana che abbiamo visto in Giappone, oltre alle Ferrari.
|
Uno dei tanti negozi per "Lolite" di Harajuku |
|
Takashita-dori, la via più importante del quartiere di Harajuku |
|
Le commesse di questi negozi sembrano tante bamboline |
|
Ognuna ha il suo particolare vestito |
|
Il torii del tempio shintoista Meiji Jingu, alto 12 metri e costruito con il tronco di un cipresso di 1500 anni. |
|
I contenitori di Sake posti davanti al tempio |
|
Uno dei più grandi cimiteri di Tokyo si trova in mezzo alla città |
|
Lo strano incrocio di Shibuya libero per il passaggio delle auto |
|
Un attimo dopo è attraversato da centinaia di persone...tutto il giorno così |
|
Una via laterale di Shibuya |
|
Per strada si può fumare solo in determinate aree...rinchiuse |
|
Il famoso negozio di abbigliamento 109 |
|
Gli alberghi ad ore giapponesi. Tariffa: 3.300 yen per 2 ore, 3.800 per 4 ore |
|
Il quartiere degli stilisti di Omotesando |
|
Strane architetture lungo il quartiere di Omotesando |
|
Una via del quartiere di Shinjuku |
|
Un piatto di udon insieme alla buonissima tempura di verdure |
|
Il palazzo della Cocoon Tower |
|
La Tokyo Tower, del tutto simile alla sua gemella di Parigi, ma più alta di 13 metri |
Mi ero perso questo vostro ultimo viaggio, da un po' non curiosavo nel blog, L'emozione e il piacere é sempre quella della prima volta quando ho scoperto il vostro viaggio " verso l'India" Pagine salvate e che ancora vado a rileggere quando penso al mio sogno nel cassetto . Complimenti per i viaggi, ma sopratutto per l'entusiasmo che riuscite a trasmettere Grazie e un abbraccio
RispondiElimina... per distrazione non mi sono firmato. Scusa . . Ancora un saluto Danilo,
RispondiElimina