Da Okayama
ad Osaka ci sono 176 km, che percorriamo con un treno locale in due ore e
mezza. Alle 10 siamo già nell’albergo Sunplaza II, prenotato con Booking. Si
trova all’uscita della metro di Dobutsuenmae, in un’area dove ci sono almeno
una dozzina di hotel economici. Il Sunplaza è scadente, ma eravamo preparati:
per 18 euro in due non si può pretendere molto in Giappone.
Qualche
giorno fa, quando avevamo cercato una sistemazione in questa città non c’era
molto, questo albergo e pochi altri più distanti; almeno qui siamo vicini ad
alcune delle attrazioni più importati. Poi, la camera sarà pure di soli 6 mq e
con il bagno in comune, ma costa meno che in India, con una pulizia giapponese.
Abbiamo un pavimento in tatami e il futon (il materasso giapponese), in
perfetto stile locale. Per una notte potevamo rischiare.
Osaka è una
città enorme, seconda forse solo a Tokyo per quanto riguarda i grattacieli e
l’euforia che si percepisce girando per le sue vie. Già la nuovissima stazione
ferroviaria è un’opera architettonica: tutta in vetro e acciaio, con scale
mobili che permettono di salire fino alla Tokino-Horba Plaza, dove si trovano
dei caffè, un orto sperimentale con vari tipi di coltivazioni e una bella vista
sull’Umeda Sky Building e altri quartieri sgargianti. La sua parte più
sorprendente è l’enorme tetto in vetro spiovente sopra i binari… e viene
spontaneo chiedersi: ma quanti soldi hanno ‘sti giapponesi?
Nel primo
pomeriggio facciamo l’itinerario pedonale consigliato dalla Lonely Planet che
parte dell’Amerika-Mura, un quartiere di tendenza, dominato da una copia della
Statua della Libertà, e finisce a Dotonbori, il fulcro della vita notturna, e
diurna, di Osaka. Lungo il percorso, sommerso dai grattacieli, si trova il tempio
di Hozen-ji con un Buddha in pietra
tutto ricoperto di muschio, dovuto al fatto che la gente rende omaggio alla
divinità aspergendo con un po’ d’acqua la statua.
C’è così
tanta gente nelle vie che si diramano da Dotonbori che si fa fatica a camminare.
Stessa cosa la sera quando ci torniamo per mangiare gli udon che ci piacciono tanto. Le luci al neon, la musica assordante,
i pupazzi, i mostri e le sagome di animali che “piovono dal cielo”, ci fanno quasi
preferire la nostra misera camera di 6 metri quadrati alle vie di Osaka. Prima
di fuggire proviamo il tako-yaky in
uno dei tanti locali lungo i canali del quartiere, è un specialità regionale
che assomiglia ad un dolce, ma sono in realtà polpettine di polpo in pastella.
Nel tardo
pomeriggio risaliamo in metrò per tornare nella zona della stazione e gustarci
il tramonto dalla piattaforma aperta, posta a 170 metri di altezza, dell’Umeda
Sky Building. Il momento migliore è quando si accendono tutte le luci e non è
ancora buio: Osaka mostra tutta la sua bellezza di città moderna. L’enorme
ruota panoramica illumina la stazione di colori diversi, dicono sia la ruota
più alta di tutto il Giappone (è sempre così: la ruota più grande, il
grattacielo più alto, la piazza più grande…ecc. ecc…). A proposito: ad Osaka
c’è l’acquario più grande del Giappone ed uno dei più grandi al mondo… a noi
basta così e ce ne andiamo a letto.
nota: le ultime foto di questo post riguardano il grazioso centro storico di Kurashiki, una cittadina a pochi chilometri da Okayama.
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Le scale mobili della moderna stazione di Osaka |
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I tetti trasparenti sopra i binari |
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Coltivazioni d'uva sul tetto della stazione ferroviaria |
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La copia della statua della libertà nel quartiere Amerika Mura di Osaka |
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La variopinta zona di Dotombori... |
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...le vie del quartiere sono sempre piene di gente |
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Tempio Hozen-ji: un fedele sta lanciando dell'acqua sulla statua coperta di muschio |
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L'Umeda Sky Building alto quasi 200 metri potrebbe sembrare una versione avveniristica dell'Arco di Trionfo di Parigi |
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Cinque piani di scale mobili permettono di arrivare all'anello più alto dell'Umeda Sky Building |
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La vista sul fiume dall'Umeda Sky Building |
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Il fascino notturno di Osaka |
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Il quartiere di Dotombori di sera |
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Le banchine del fiume Dotombori-gawa sono state trasformate in graziose zone pedonali |
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La preparazione del Tako-yaki, tipico di Osaka (polpettine di polpo in pastella) |
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Tramonto sui canali del quartiere storico di Kurashiki, non lontano da Okayama |
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Vecchi tetti nel quartiere Bikan di Kurashiki |
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Ancora edifici storici che costeggiano un vecchio canale |
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Anche loro a passeggio... sono ben quattro! |
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